I mirtilli ci proteggono dall’Alzheimer
Secondo uno studio americano il superfrutto, ricco di antiossidanti, agisce come anti-aging sul cervello delle persone colpite da un lieve declino cognitivo
Il mirtillo conferma ancora una volta il titolo di “superfrutto”, ottenuto in virtù delle suenumerose proprietà benefiche. Da una ricerca presentata da Robert Krikoriandell’Università di Cincinnati in occasione del 251° meeting dell’American Chemical Society, emerge infatti che l’assunzione giornaliera di polvere di mirtillo aiuta a proteggere dall’Alzheimer le persone già colpite da un lieve declino cognitivo. La particolarità della scoperta riguarda proprio questo: gli effetti del mirtillo sono tanto maggiori, quanto più gravi sono i sintomi del disturbo.
Per giungere a questo risultato, Robert Krikorian ha condotto due studi. Nel primo ha selezionato un campione di 47 adulti over-68 con un lieve declino cognitivo, ovvero la condizione clinica che precede la malattia di Alzheimer conclamato. A metà del gruppo ha somministrato ogni giorno per 4 mesi una polvere di mirtilli essiccati (una dose pari a una tazza del frutto fresco), mentre all’altra metà ha dato una polvere placebo, priva di qualsiasi ingrediente attivo. A fine test è emerso che le persone che avevano assunto estratto di mirtillo in polvere mostravano dei miglioramenti significativi, non solo delle facoltà cognitive come la memoria o il richiamo alla mente di parole e concetti, ma anche dei risultati della risonanza magnetica, che metteva in evidenza un aumento dell’attività celebrale.
Nel secondo studio, invece, Krikorian ha coinvolto un gruppo di 94 persone tra i 62 e gli 80 anni senza un declino cognitivo lieve, ma con delle generiche perdite di memoria. In questo caso, la somministrazione dell’estratto di mirtillo (da solo o insieme all’olio di pesce) ha dato risultati meno importanti, ma comunque significativi: i miglioramenti hanno riguardato solo le capacità cognitive, ma non la memoria.
Le ricerche incrociate del neuroscienziato americano hanno evidenziato che l’estratto di mirtillo funziona solo quando c’è un declino cognitivo clinicamente accertato e hanno confermato ulteriormente le sue proprietà benefiche, dovute alle sostanze antiossidanti di cui il frutto è ricco, come i flavonoli, i tannini e le antocianine. Proprio queste, secondo il dottor Robert Krikorian, determinano il miglioramento delle capacità cognitive e della memoria nei soggetti anziani con segni di demenza.
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