Scambio di frutta e verdura km 0, nasce la community on line “bjull”
L’idea della giovane imperiese Sally Semeria. Sul sito prodotti da tutta Italia
Sally Semeria, 32 anni, ideatrice del progetto
24/06/2016
LORENZA RAPINI
IMPERIA
C’è chi ha alberi di nespole, che ovviamente maturano tutte assieme, e quindi si ritrova una produzione esagerata, almeno per alcuni giorni. C’è chi ha la passione dei funghi, e quando ne trova, in effetti, ne ha veramente in abbondanza. Chi ha le giuggiole, bacche dalle riminiscenze antiche. E chi, semplicemente, ha la passione per l’orto, dispone di ampi terreni, e, a seconda dei periodi, fa i conti con produzioni abbondanti. Cosa fare di tutti questi prodotti in eccedenza? Si possono scambiare, regalare, o anche vendere. Direttamente, senza intermediari, a km zero, dal produttore al consumatore. Tutto questo ora è possibile grazie a «bjull», un sito internet (e una pagina facebook) realizzato dall’imperiese Sally Semeria. «Ho voluto dare vita a una community, su scala nazionale. Ma ovviamente ognuno può selezionare, tramite la mappa on line, la propria regione e la propria zona, per avere i prodotti a due passi da casa», spiega Sally Semeria. Non è soltanto una piazza virtuale che funziona da luogo d’incontro tra domanda e offerta: «Avevo un contratto fisso, guadagnavo bene - spiega - ma avevo bisogno di dimensioni più umane di vita, di lavoro. E dopo qualche anno di grande impegno con Air Bnb ho voluto dare vita al mio progetto. Il cofondatore è mio marito, Francesco Grandazzi». E le idee non finiscono qui: «Il sito è nazionale, ma vorremmo esportarlo negli Stati Uniti», dove Sally Semeria ha già vissuto e con cui ha intrecciato collaborazioni, e dove andrà a breve, per un’altra delle sue attività, quella di sommelier. «Poi, oltre ai piccoli ortolani, - prosegue - vorremmo creare una sezione del sito per le aziende, sempre di dimensioni contenute, per agevolare gli scambi». Già, perchè è proprio lo scambio, che sta alla base di questa iniziativa. Non è soltanto una trovata commerciale. È l’idea di una società in cui la share economy può fare la differenza, in cui si condividono non soltanto le produzioni, ma anche le conoscenze. «Diamo vita a legami, a una comunità - dice ancora Sally Semeria - perchè chi si incontra per scambiare i pomodori, poi approfondisce la conoscenza, magari si frequenta e da un semplice scambio, oneroso o meno, nasce un’amicizia». Condivisioni che, almeno direttamente, sembrano non produrre ricchezza, sono difficilmente inseribili nelle categorie economiche, ma che sempre di più attirano persone interessate a un approccio diverso.
Iscriversi è facile. E anche chi non ha un orto, può consultare il sito. Magari, a due passi da casa, c’è qualcuno pronto a vendere o scambiare pomodori e insalata.
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